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La chiesa di San Giorgio in Braida venne fondata nel 1046 dal veronese Pietro Cadalo, neoeletto vescovo di Parma. Il prelato scelse un terreno sulla sponda sinistra dell’Agide, dove un tempo si trovava un monastero femminile. Il vescovo destinò gran parte dei suoi beni per il mantenimento del nuovo monastero, posto sotto la giurisdizione del vescovo di Verona. Nel 1052 l'imperatore Enrico III concesse la sua personale protezione ai monaci, la cui chiesa ottenne entro la fine del secolo il titolo di pieve. Nel 1112 il vescovo Uberto sciolse le comunità qui presenti, riassegnando la collegiata ai monaci agostiniani. L'edificio rimase gravemente danneggiato in occasione del tremendo terremoto che nel 1117 colpì Verona e tutta la regione. Il nuovo monastero godette di molti privilegi, concessi sia dall'imperatore Federico Barbarossa nel 1155 che da papa Alessandro III nel 1164. Nel XIII secolo nacque al suo interno una fiorente biblioteca, il cui catalogo raccoglieva i principali nomi della cristianità. I signori Della Scala fecero realizzare una nuova cinta muraria, comprendendo all’interno anche il monastero, che aveva iniziato un lento declino spirituale a causa delle ingerenze della nobile famiglia. Nel 1442 la canonica fu ceduta al clero secolare di San Giorgio in Alga, ricca congregazione che investì ingenti risorse per ampliare l’edificio sacro. I lavori iniziarono sotto la direzione di Antonio Rizzo nel 1447, andando a intensificarsi nel periodo compreso tra il 1480 e il 1531. Il cantiere fu visitato più volte dal celebre Michele Sanmicheli, autore dello spazio antistante il presbiterio e della maestosa cupola, e da Paolo Farinati, che suggerì il progetto per la solenne facciata. Nel 1536 il vescovo Gian Matteo Giberti consacrò i primi tre altari, diventati poi dodici entro il 1543, anno in cui l’edificio fu inaugurato. Non rimangono tracce dell’edificio precedente, se non il fusto del primo campanile, che si interrompe a metà dell’originaria altezza. Bernardino Brugnoli progettò la nuova torre nel 1557, prevedendo una massiccia base di 10,4 metri per lato, con una spessa muratura seconda solo a quella della cattedrale. Il bellissimo manufatto fu realizzato in tufo, secondo le intenzioni originarie del progettista. Il secondo ordine venne appena abbozzato, poiché la sua costruzione fu interrotta per imposizioni militari, dato che la torre sorgeva nelle vicinanze delle mura cittadine. Il campanile fu completato con la posa della cella campanaria in cotto, alla quale si accede dalla comoda scala interna, raggiungendo gli attuali 38,4 metri di altezza. Le prime campane furono installate nella seconda metà del Cinquecento, a completamento della torre. Il 6 dicembre 1668 papa Clemente XI soppresse la congregazione di San Giorgio in Alga e la chiesa fu ceduta alle monache agostiniane di Santa Maria in Reggio.

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Pantheon Verona, Marzo 2021.
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Sugli archi della cella campanaria vi erano dipinti raffiguranti drappi rossi che da terra davano l'impressione che vi fossero sempre esposti tendaggi da festa. Si possono vedere alcuni resti di affresco solamente sull'arco interno che si affaccia sul lato della chiesa.

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Sempre nella zona della cella campanaria possiamo notare quattro palloni che, nonostante sembrino blocchi di pietra, sono in realtà cavi e realizzati con pezzi tenuti insieme da strisce di ferro.

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STORIA E CURIOSITA'

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La tradizione vuole che la progettazione del campanile sia attribuita all'architetto veronese Michele Sanmicheli, tuttavia il suo ideatore e costruttore è da identificare in un suo parente e discepolo: Bernardino Brugnoli.

 

L'opera, rimasta incompiuta, probabilmente non fu portata a termine perchè non si intendeva superare per altezza la Torre dei Lamberti, posta poco più in là nel centro cittadino, oppure per motivi militari o forse per la semplice mancanza di sufficienti risorse economiche.

Più volte vennero presi in considerazioni progetti per il suo completamento, ma nessuno raggiunse la fase esecutiva.

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Nel 1913 una palla di cannone, durante una sparatoria tra austriaci e francesi, ha colpito la parte alta del campanile e ancora oggi possiamo vederne il segno.

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ARCHITETTURA

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Il manufatto è realizzato in tufo con una base in pietre sbozzate. Il primo piano, che costituisce anche il primo ordine architettonico, è l'unico completato secondo le intenzioni originarie del progettista ed è caratterizzato dalla presenza di una grande finestra a feritoia per lato in stile barocheggiante.

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Ai lati delle facciate delle lesene di ordine ionico terminano in un ricco fregio in cui si ripetono scolpiti alcuni simboli liturgici: un calice, un messale aperto, una croce astile e due ampolle.

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Il secondo ordine venne appena abbozzato e successivamente completato grossolanamente con la costruzione in cotto della cella campanaria a cui si acceda da una comoda scala interna.

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La cella ospita sei campane in scala musicale di Sol3 calante.

Vennero fuse dal celebre fonditore Giuseppe Ruffini nel 1776, mentre la minore venne aggiunta dal fonditore Chiappani a metà del XIX secolo.

Il complesso campanario non solo è noto negli ambienti storici e scientifici per il pregio artistico decorativo e per la bellezza del suono, ma anche per avere dato i natali alla tecnica di suono manuale dei concerti di Campane alla veronese tutt'oggi praticata anche in questo campanile.

 

Originariamente il campanile era raggiungibile dalla sagrestia attraverso un sotterraneo passante sotto l'altare maggiore che venne poi chiuso in occasione del restauro novecentesco.

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Chiesa di San Giorgio in Braida

Lungadige San Giorgio 6, Verona (VR)

CAP 37129

sangiorgioinbraidaparrocchia@gmail.com

Tel. 045 834 0232

Orari apertura chiesa:

Lun - Sab: 08:00 - 10:00 / 17:00 - 19:00

Domenica: 08:00 - 13:00 / 17:00 - 19:30

© 2020 by Anna Albertini.

Si ringrazia la Fondazione Verona Minor Hierusalem per il materiale fotografico.

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